IL CICLO
In un recondito angolo della nostra mente si nasconde la necessità artistica di esprimersi, che convive con la necessità ecologica di salvaguardare il nostro pianeta. E lo scarto, l’idea e l’opera sono i tre elementi chiave che entrano in gioco , in modo ciclico. Ma qual è il punto di partenza, lo scarto o l’idea? E qual è il risultato, l’opera o lo scarto? Si stratta di un processo ciclico che si auto mantiene, indipendentemente da come si è originato. Il riciclaggio è un processo infinito: scarto, idea, opera e poi di nuovo e poi ancora. L’obiettivo è quello di trasformare oggetti quotidiani dando loro una nuova vita ed un nuovo significato. Tutto molto affascinante, come trasformare spazzatura in oro, il brutto anatroccolo in cigno. È l’assioma “Nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma”.
LO SCARTO
Scarto è ciò che si ritiene abbia cessato la sua funzione, quando si ricicla lo scarto ha una funzione essenziale e nella maggior parte dei casi lo scarto si lascia passivamente individuare. Poi lo scarto fa nascere l’idea, la geniale intuizione che un oggetto buttato via può riprendere vita con un nuovo significato, magari anche solo decorativo. Lo scarto allora sa di essere un elemento scomodo, ma sa che può soddisfare il desiderio dell’artista che ricicla e ne trae vantaggio. Nello scarto giace tutta la potenzialità creativa dell’artista, contrario al concetto consumistico del “buttavia”.
L'IDEA
A volte, invece il punto di partenza è l’idea. Succede allora che se siete annoiati a casa vostra o per la strada e vedete un oggetto, nasce l’idea di trasformarlo, modificarlo. La cosa migliore da fare è parcheggiare questo lampo di genio annotandolo da qualche parte per poi, una volta raccolti tutti gli strumenti necessari, procedere alla sua trasformazione.
L'OPERA
È il processo operativo che genera il prodotto finale trasformato, è il traguardo della vostra avventura. Può essere una pittura, un collage, una scultura, una lampada, un gioiello o un mobile.
IL TALENTO
Non si tratta allora di usare i migliori pennelli, colori e tele per poi copiare opere famose, il vero artista è quello dotato di talento, è quello che, per esempio, alla fine di una cena dipinge su un tovagliolo usando un tappo di sughero affumicato per il nero, del caffè per il marrone, succo d’arancia per il rosso, e così via.
GLI ESPERIMENTI
Nel mondo dell’arte si parla troppo di investimenti, quotazioni. Tali parole sono però spesso inflazionate e servono per tenere vivo un mercato, non tanto per rappresentare il vero valore di un artista. Arte dovrebbe essere un modo di esprimere noi stessi ed ampliare la nostra conoscenza. L’artista allora deve essere un sognatore, consapevole di poter inventare e poi creare con le proprie mani, sempre pronto ad esperimenti senza paura di commettere errori.
L'ARTE
Non conviene definire cosa sia l’arte, ogni definizione sarebbe troppo restrittiva. Propongo piuttosto di lasciarvi guidare dall’istinto e dai cinque sensi per capire il significato della parola Arte. Sappiamo che quanto creato dai pittori del Rinascimento è universalmente riconosciuto come arte classica. Ebbene l’arte contemporanea non è né migliore né peggiore di quella classica: esiste, ed è prodotta dalla gente per la gente.
LA MATERIA
Quindi in questo contesto il concetto di arte esce dagli schemi convenzionali e diventa un’esperienza soggettiva senza limiti e confini. Una volta catturata l’idea, qualsiasi materiale dall’acciaio alla plastica, dal composito alla resina agli scarti di materiale elettrico ed elettronico. Dunque vi divertirete a fare arte riciclando, riutilizzando, colorando o decolorando, tagliando, incollando, saldando, deformando. Ciò che importa è che utilizzerete la materia per comunicare al mondo!
PERCHÉ?
Riciclare è sempre stata una necessità: i primati di Neanderthal riciclavano per sopravvivere: dopo essersi cibati di animali da loro cacciati, utilizzavano le pelli per coprirsi, fare tamburi e contenitori per liquidi. Ancora oggi di un maiale si usa fino al 90% delle sue parti (carne, unghie, peli, orecchie, etc.). Oggi riciclare è diventata una necessità ecologica: un chewing gum si decompone in 5 anni, una bottiglia di vetro in 4000 anni circa. Non stupisce se da più di 30 anni parliamo di questo problema ma la situazione è ora così drammatica ultimamente che azioni efficaci sono necessarie.
COSA?
Tutto ciò che volete. Nella storia dell’arte legni, fregi, tele venivano spesso riutilizzati. Nella scultura, per esempio, molti materiali venivano spesso riutilizzati: il bronzo del Pantheon per costruire il baldacchino di San Pietro a Roma, il David di Michelangelo da un blocco di marmo già usato da un altro scultore. A Roma, il Mausoleo di Adriano fu utilizzato per costruire Castel Sant’Angelo, e la basilica di Santa Maria degli Angeli, fu costruita usando il tepidarium ed altre parti delle Terme di Diocleziano. L’arte ha sempre giocato con il riciclo di scarti, pure con oggetti arruginiti e deformati.
DOVE?
Occorre un po’ di preparazione ed organizzazione in una specie di piccolo laboratorio con spazi sufficienti, luce naturale ed artificiale. Un vecchio tavolo è molto adatto per i vostri esperimenti. Una vecchia bacinella è utile per conservare i pennelli.
CON?
Con l’uso di elementi essenziali quali i cinque sensi del corpo umano, le simbologie dei colori e materiali. Un’analisi precedente vi aiuterà a giocare nella vostra opera: un giallo differente nei girasoli di Van Gogh, ad esempio, avrebbe creato tutt’altro effetto.